La mappa rappresenta il parco in tutta la sua estensione.
Presenti anche nella legenda in basso nella mappa:
triangoli come punte di freccia (neri contornati da giallo) – ingresso;
spazio a punti grossi - area giochi;
pieni (neri) - edifici;
linea continua - sentiero;
quadratini pieni - le tre palafitte;
spazio con puntini piccoli - lago, canale e acquitrino;
fuori dalla legenda:
linea doppia (grigia) - via Carpané;
spazi righettati (verde scuro) - bosco;
linea a puntini - staccionate e recinzioni;
crocette o X (neri contornati da giallo) - punti d'interesse;
triangolo vuoto - focolare;
tondino vuoto - da dove iniziano le visite guidate;
linea doppia - la strada asfaltata;
spazi vuoti (verde chiaro) - prati.
Disponiamo la mappa orizzontalmente, con il titolo in alto.
Sotto il titolo si estende la piantina del parco e sotto ancora, nella fascia inferiore del foglio, si trova una legenda degli elementi più importanti della mappa. La nostra esplorazione inizia dal lato sinistro del foglio.
La prima cosa che incontriamo è una doppia linea verticale che curva leggermente: è la strada asfaltata (via Carpané) che permette di arrivare al parco. A poca distanza dalla strada, troviamo una crocetta con tondino a sinistra più in basso, e un'altra a destra più in alto: sono i parcheggi.
Proprio di fianco al parcheggio di destra, un breve sentiero rappresentato da una linea ci porta all'ingresso, segnalato da un doppio triangolo come una freccia che punta verso un pieno (nero) a forma di mezzaluna, quasi un quarto di cerchio: è il punto d'accoglienza dei visitatori, l'infopoint, bookshop e aula didattica per laboratori. Non entriamo per ora, ma giriamogli attorno in senso orario.
Poco più su dell'ingresso inizia una staccionata rappresentata dalla linea punteggiata. Potremo poi seguirla e trovare che fa un suo giro per ritornare all'infopoint. Ma noi seguiamo la costruzione. A poca distanza dal vertice superiore si trova un'area quasi quadrata piena di puntini: è l'area giochi dotata anche di barbecue. Scendiamo ora e seguiamo la parete concava dell'edificio, e una crocetta con piccolo pieno e una “C” ci indica la posizione di una delle due toilettes del parco.
Scendendo, con pochi passi arriviamo al termine della staccionata che avevamo visto dipartirsi poco fa. Subito sotto troviamo una riga grossa segmentata che è un filare d'alberi, e più sotto ancora c'è un sentiero che si biforca appena uscito dall'infopoint. Un ramo punta verso il basso della mappa e si avvicina al bosco (l'area fittamente righettata) che si trova oltre la palizzata. Noi prendiamo invece l'altro ramo che si spinge verso destra, fiancheggiato dagli alberi da un lato e dalla recinzione dall'altro.
Dopo pochi passi un ponticello ci fa attraversare il canale che porta l'acqua dal lago, ancora lontano, ad un acquitrino che è un biotopo recintato, ove vivono alcune specie nel loro ambiente naturale. L'acquitrino si trova alla destra del sentiero e si presenta come un ovale pieno di puntini piccolissimi. Questi puntini sono quelli che nella nostra mappa rappresentano l'acqua.
Se seguite il canale parallelo al filare d'alberi arrivate dritti al lago, ma se non volete bagnarvi i piedi è meglio che seguiate il sentiero, il quale prima passa vicino ad una forma in rilievo pieno ancora semicircolare detta appunto "emiciclo”: è una tettoia per picnic. Il sentiero ci fa poi arrivare ad un altro edificio lungo e stretto e dotato del secondo wc (segnalato come il primo da una crocetta e da una “C”). È un edificio che ospita altri spazi per laboratori e un distributore di cibi e bevande.
Procedendo lungo il sentiero che punta verso l'angolo in alto a destra della nostra mappa, troviamo un tondino alla confluenza di ben quattro linee-sentiero, due che vengono dal basso e due che proseguono verso l'angolo a destra in alto: da qui cominciano le visite guidate.
Possiamo prendere sia l'uno che l'altro dei due rami che vanno verso l'alto, tanto dopo poco si ricongiungono in un sentiero solo che punta dritto a tre quadratini, che rappresentano il villaggio palafitticolo. Il primo quadratino è la palafitta su terraferma, il secondo è una palafitta tra terra e acqua, il terzo è la palafitta solo sull'acqua, coi pali che la sorreggono piantati in fondo al lago.
Un'ultima cosa! Tra il sentiero che serpeggia in basso a destra e l'ampia area boschiva che arriva fino all'angolo, troviamo un triangolino vuoto. È un focolare, ricostruzione di quelli dei nostri antenati ma perfettamente funzionante per farci il fuoco e cuocerci braciole: quelle però, non preistoriche!